Esplora i nostri principi fondamentali
Un’introduzione ai pilastri del Rome Appeal sull’IA.
Dignità umana
Ogni persona possiede una dignità intrinseca e inalienabile, indipendente da capacità, origine o status. Le tecnologie di IA devono servire la vita umana, non valutarla o classificarla in modi che ne mettano a rischio il valore. Politiche, dati e algoritmi devono prevenire discriminazioni e trattamenti degradanti, proteggere i più vulnerabili e promuovere un uso che rafforzi diritti, libertà e coesione sociale.
L’IA come strumento, non autorità morale
Le macchine non hanno coscienza né responsabilità morale. L’IA è uno strumento che supporta la deliberazione umana e non può sostituirsi al giudizio etico o alle istituzioni legittimate. Le decisioni sensibili restano di competenza umana, con processi chiari di controllo e verifica. Evitare linguaggi e design che attribuiscano agency o autorevolezza ingiustificata ai sistemi.
Supervisione e controllo umano significativi
Gli usi ad alto impatto richiedono supervisione continua, possibilità di intervento e arresto, auditabilità e tracciabilità. Devono essere definiti ruoli e responsabilità; i sistemi devono essere spiegabili per quanto possibile e proporzionati al rischio, con verifica indipendente. Ogni persona deve poter contestare decisioni automatizzate attraverso un ricorso effettivo.
No a manipolazione, disinformazione e sorveglianza di massa
L’IA non deve essere usata per manipolare persone o comunità, diffondere disinformazione sistemica, profilare in modo invasivo o alimentare sorveglianza di massa. Servono salvaguardie per libertà di pensiero, espressione e associazione, e limiti rigorosi a tecniche persuasive e riconoscimento biometrico su larga scala.
Benefici equi, no monopoli
I benefici dell’IA devono essere condivisi e non concentrati in pochi soggetti. Promuovere standard aperti e interoperabilità, accesso responsabile a conoscenza e infrastrutture, sostegno ai Paesi e alle comunità meno avvantaggiate; prevenire nuove forme di colonialismo digitale e pratiche anticoncorrenziali.
Responsabilità ecologica lungo il ciclo di vita
Considerare l’intero ciclo di vita dei sistemi: energia, acqua, materiali, rifiuti. Trasparenza su emissioni e impatti; efficienza ed energia rinnovabile come priorità; progettazione per riuso e riciclo; valutazione delle esternalità ambientali e sociali della filiera dei dati e dell’hardware.
Accountability e tracciabilità (no personalità giuridica all’IA)
La responsabilità giuridica resta umana o istituzionale: alle macchine non va attribuita personalità giuridica. Le catene di responsabilità e la provenienza di dati e modelli devono essere tracciabili; documentazione, versioning e log degli eventi vanno conservati. I danni causati da sistemi di IA devono poter essere accertati e risarciti con meccanismi chiari.
Decisioni di vita o di morte: mai delegate all’IA
Le decisioni che incidono su vita e morte non possono essere delegate a sistemi automatici. In difesa, sicurezza pubblica, sanità e giustizia, l’IA può assistere ma l’ultima parola spetta a persone identificabili e responsabili. Servono divieti espliciti, protocolli operativi, supervisione qualificata e possibilità di interruzione immediata.
Sicurezza, test indipendenti e mitigazione dei rischi
Prima dell’adozione servono test rigorosi e indipendenti; dopo l’implementazione, monitoraggio continuo. Valutazioni d’impatto etico, sociale e sui diritti; misure di sicurezza proporzionate al rischio; difese contro l’uso improprio; piani di incident response e obbligo di segnalazione degli eventi avversi.
Progettazione responsabile: niente inganno o dipendenza
Progettare in modo trasparente e orientato al bene comune: interfacce non ingannevoli, dichiarazione quando si interagisce con macchine, limiti a meccanismi che generano dipendenza o sfruttano l’attenzione. Preservare autonomia e capacità umane; prevedere opt‑out significativi e impostazioni predefinite sicure.
Nessuna svalutazione dell’umano: lavoro e diritti
L’IA deve aumentare la capacità umana, non sostituirla o svalutarla. Politiche per lavoro dignitoso, riqualificazione e protezione sociale; coinvolgimento di lavoratori e rappresentanze nelle scelte tecnologiche; tutela della salute psico‑fisica, del tempo e della vita familiare.
Cooperazione internazionale e quadro vincolante
Le sfide sono globali: occorrono regole comuni e cooperazione tra Stati, istituzioni multilaterali e società civile. Evitare una corsa irresponsabile agli armamenti o alla supremazia tecnologica. Lavorare verso strumenti giuridicamente vincolanti, supervisione indipendente e meccanismi di trasparenza e fiducia reciproca.
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